Cannibal Holocaust. Parte 3
...Deodato appare in un cameo all'inizio del film: è seduto in un parco davanti alla Columbia University a New York. La Ciardi era molto presa dalla parte e per questo fu vittima di scherzi particolarmente pesanti da parte della troupe: le venne anche fatto trovare un teschio di dimensioni umane sepolto sotto il fango, cosa che le provocò una crisi isterica. Nella scena di sesso la Ciardi si ribellò alle indicazioni di Deodato e disse a Gabriel Yorke di non farsi manipolare dal regista: per questa scena Deodato disse quindi ai due di fare quello che volevano con calma. La scena comunque è simulata. Per rendere il film ancora più realistico, il contratto prevedeva che gli attori che impersonavano i fotoreporter dispersi sparissero dalla circolazione, soprattutto dalla televisione e dal cinema, per un anno. Deodato ha dichiarato: «L'operazione Cannibal Holocaust doveva essere fatta con attori credibili. Dovevamo presentare il fatto come fosse una cosa vera. Avevamo bisogno di quattro persone che potevano poi sparire per due anni, perché erano morti e quindi nessuno doveva sapere niente di loro. Dovevamo fare un falso snuff».Gli attori furono comunque "resuscitati" in occasione del processo, dato che si accusava Deodato di averli uccisi realmente. Tutti gli indios erano abitanti del posto, veri cannibali, debitamente acconciati. Il loro capo, Tunche, si faceva capire a gesti e collaborava bene alla realizzazione del film, imitando il regista, tanto che Deodato gli diede più di un ruolo, anche se ha poi affermato che che più di una volta l'indigeno si ubriacava con la Chuchuasa, un liquore locale: «C'è proprio una scena in cui lui è al villaggio e parla con i suoi uomini. In un "campo" è sobrio, mentre nel "controcampo" è completamente sbronzo». La ragazza incinta che nel film viene lapidata, cinque giorni dopo la fine delle riprese diede alla luce il bambino. Lo scenografo Massimo Antonello Geleng ha dichiarato che gli indios erano molto civili e gentili, e che una volta alla fine di una scena hanno atteso che la troupe salisse su una barca per poi salire essi stessi... Etichette: Cannibal Holocaust, Indios, Luca Barbareschi, Rio delle Amazzoni, Ruggero Deodato, snuff movie |
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