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BLOG NEWS per il "TIBET LIBERO!"














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30 marzo, 2009

Cordata per l´abolizione del no Aninino su oknotizie

Torniamo indietro di 173 giorni , quando iniziai la mia protesta contro il NO anonimo su oknotizie : Come segno di protesta per il NO anonimo , so che secondo gli amministratori è una vittoria , posterò solo notizie del mio blog e notizie postate come commenti !


Con questo post invito tutti gli utenti di OK a fare sentire la loro voce nei propri blog , troppi utenti votano no e penso che il voto venga dato solo perchè uno è di destra oppure di sinistra , laico oppure credente !





Odio il no anonimo : mi sembra di essere a Cuba dove nella scheda elettorale puoi votare solo Fidel Castro perchè il no è stato tolto
Doc63 cosa ne pensi ? Vi aspetto numerosi ...

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26 marzo, 2009

Otto per mille . Come si spartiscono e cosa fanno del vostro otto per mille?



Il meccanismo è apparentemente semplice: il contribuente può optare per destinare il suo otto per mille ad uno tra i soggetti che hanno stipulato una convenzione con lo Stato Italiano, per scopi sociali o benefici o di sostegno religioso.
Oppure può omettere la destinazione, pensando magari di lasciare la somma allo Stato, sempre per scopi sociali o di Protezione Civile.
Fin qui sembra tutto semplice e pulito: li danno a chi decidete voi...più bello di così...



La parte veramente lucrosa, invece, sta dietro: oltre il 65% dei contribuenti (circa 22 milioni) NON esprime esplicitamente la scelta di un destinatario, ritenendo magari così di lasciare la somma allo Stato.
E qui sta il trucco: questo 65% non va allo stato! Viene invece distribuito, praticamente a vostra insaputa, di nuovo tra i soggetti concordatari (non tutti!) secondo le stesse percentuali con cui sono state effettivamente destinate le somme per cui è stata fatta un'opzione esplicita.
In pratica, le preferenze espresse vengono usate per spartire anche la somma per cui non è stata espressa una preferenza,
Cioè, visto che l'87% delle destinazioni esplicitamente scelte è per la Chiesa Cattolica, o meglio alla Conferenza Episcopale Italiana, anche l'87% di quel 65% che non ha optato va alla Chiesa Cattolica...e voi nemmeno lo sapete.
Ecco perché la Chiesa spende tutti quei soldi (vostri!) per fare pubblicità affinché gli diate l'otto per mille: così facendo, non si accaparrano solo il vostro 8x1000, ma sopratutto cercano l'effetto moltiplicatore sulla quota non destinata.
Nel 2003, questo è valso per la CEI la bellezza di 1016 milioni di Euro (per confronto lo stato ne ha presi 101 milioni...)



Non tutti gli enti concordatari si impegnano ad impiegare le somme ricevute per progetti di utilità sociale, sviluppo, beneficenza.
Ad esempio, la Chiesa Cattolica dichiara di utilizzarli per pagare gli stipendi del clero, per la manutenzione delle chiese E per beneficenza: di fatto, contrariamente a quanto sbandierato dagli spot televisivi, MENO DEL 20% viene destinato ad interventi caritativi.
Nelle pubblicità con cui cerca di ottenere il vostro 8x1000, la CEI dichiara la seguente distribuzione di utilizzo (2004): 442 milioni € a "esigenze di culto e pastorale", 319 milioni per sostentamento del clero ed un misero 190 milioni a interventi caritativi.
Altri enti, invece si impegnano a destinare l'intera somma a scopi sociali, senza utilizzarla nemmeno in parte per il proprio sostentamento. Tra questi, guarda caso, la Chiesa Valdese...



Che fare?

Oh bella, fate quel che vi pare!

Io, per me abolirei l'intero meccanismo dell' otto per mille e che ciascuna chiesa si facesse finanziare dai suoi adepti.
Se vi va, se siete cattolici e se vi fidate, destinate il vostro 8x1000 alla Chiesa Cattolica e grazie per avermi letto fino a qui!
Ma se il meccanismo della distribuzione occulta non vi va (perché dovrebbe piacervi un meccanismo così poco trasparente, anche se siete cattolici?), se volete vederci chiaro sull'impiego (perché non dovreste pretenderlo, anche se siete cattolici?), e se non volete ritrovarvi quei soldi, i vostri soldi, spesi, in occasione del prossimo referendum, per "illuminare" le coscienze (probabilmente la vostra coscienza funziona da sola, anche se siete cattolici)...

*

dateli a chi volete ma NON dimenticate di barrare una destinazione esplicita: la vostra firma non sposta solo il vostro 8x1000, ma anche quello di chi non ha optato!
*

NON lasciate la casella in BIANCO!
*

Preferite un soggetto che non incameri la somma per scopi di propaganda fide e vi lasci verificare l'uso fatto.



A me piaceva darli allo Stato per la Protezione Civile, ma il 50% della quota destinata allo Stato invece finisce in mano ad opere della CEI.
Pare che un ottimo soggetto destinatario sia (guarda un po'...) la Chiesa Evangelica Valdese, anche perché i suoi esponenti sono professionisti che si sostentano col proprio lavoro e non ricevono uno stipendio.
Mi resta il rammarico di non sentirmi sicuro, nel MIO stato laico, a poter destinare il mio 8x1000 al MIO stato per scopi sociali ed essere sicuro che non finiscano altrove.

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23 marzo, 2009

Il libro che la tua chiesa non ti farebbe mai leggere

Oggi inizio a leggere questo libro : Il libro che la tua chiesa non ti farebbe mai leggere ( solo il titolo per me è una garanzia ! )





Il libro affronta il tema più controverso di tutti i tempi: la religione. Tra le sue pagine, i contributi di autorevoli teologi, storici e ricercatori indipendenti svelano mistificazioni, mettono in discussione credenze acclarate da tempo e affrontano il lato oscuro della fede trattando argomenti che le gerarchie di ogni confessione tentano di sottrarre alla conoscenza della gente. Una lettura che, pagina dopo pagina, mette in discussione i dogmi su cui si fondano le religioni più importanti del pianeta e, come nel caso delle accuse di pedofilia piovute su numerosi esponenti del cattolicesimo, affronta gli scandali che hanno coinvolto altissimi prelati sfidando pregiudizi e luoghi comuni. Dalle origini ebraiche dell'Islam al mistero di Maria Maddalena, dai massacri dei soldati crociati in Europa e Medio Oriente ai genocidi animati dai seguaci di Maometto...

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22 marzo, 2009

Il Padule di Fucecchio , bottiglie , sdraio ...

Oggi sono andato a fare 2 passi con Teresa



nel Padule di Fucecchio : quanta spazzatura e pensare che è una
Riserva Naturale Provinciale , la più grande palude interna italiana .























































































Per concludere vi lascio 2 splendide foto di questa bellissima riserva ...













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16 marzo, 2009

LA "SANTA" INQUISIZIONE

Per oltre 500 anni la chiesa cattolica ha imposto la propria supremazia spirituale con la violenza, eliminando fisicamente ogni oppositore dalle zone sotto la sua influenza politica.

In tempi recenti, qualcuno prova ad operare una sorta di "revisionismo storico" per tentare di negare il crudele sterminio di milioni di persone.

Tuttavia, poichè tali crimini non erano dovuti a "deviazioni" occasionali, ma rappresentavano pienamente l'ortodossia cattolica, col pieno consenso dei vari papi coinvolti e di tutti gli ordini ecclesiastici, oggi disponiamo di molti documenti ufficiali, paradossalmente prodotti dalle stesse autorità ecclesiastiche cattoliche, che forniscono le dettagliatissime prove storiche delle stragi compiute in nome di Dio.



L'arroganza della chiesa cattolica era talmente sconfinata da non far comprendere, all'epoca, che tali documenti, un giorno, potevano essere visti non come "atto di fede", (come essi definivano gli omicidi degli "eretici") bensì come spietata repressione delle opinioni altrui.




Metodologie di messa al palo
Si tratta della tortura per eccellenza nell'antichità, amata soprattutto dai popoli del Mediterraneo, ma venne utilizzata spesso e volentieri anche durante il medioevo.
La morte sopraggiungeva lentamente, dopo un'agonia indescrivibile e che si protraeva per giorni. Si poteva aumentare la sofferenza del condannato in svariati modi, a seconda della malvagità del boia: a volte venivano fratturate le gambe con dei forti colpi, oppure si laceravano il volto, o i seni, con strumenti spinosi o uncinati; in altri casi s'infilavano stecche o bastoni nel condotto uretrale od anale della vittima.
I Romani solevano lasciare i corpi a marcire sulla croce finché non rimanessero solo le ossa nude, mentre gli Ebrei li toglievano non appena sopraggiungeva la morte e li seppellivano il giorno stesso. Alcuni tipi di crocifissione e messa al palo, della figura:



A. Sospensione per una gamba
B. Sospensione a due gambe
C. Crocifissione a testa in su.
D. Crocifissione a testa in giu.
E. Torturato appeso per entrambe le braccia con pesanti oggetti appesi ai piedi.
F. Donne sospese per i capelli.
G. Torturati appesi per un solo braccio, con pesanti pietre appese ai loro piedi.



Rogo

Probabilmente si tratta della tortura prediletta da infliggere agli eretici durante il medioevo, e centinaia di presunte streghe e stregoni la subirono.
Il martire veniva appeso molto in alto in modo che al suo orribile spettacolo tutta la popolazione venisse colpita dal terrore, e nel frattempo gli si straziavano i fianchi e le costole con dei pettini e degli uncini sino a renderlo una massa deforme che veniva incenerita.
Alcune vittime patirono terribili sofferenze, come risulta dal resoconto di un rogo scritto da un reverendo nel XVI sec: "Poiché il fuoco" si legge "era stato appicato senz'arte, e poiché il vento era contrario, la strega soffrì una tortura indicibile."
In seguito divenne normale strangolare il prigioniero prima di affidarlo alle fiamme, ma spesso succedeva che l'operazione non riuscisse "in tempo" e che la vittima subisse ugualmente l'orripilante fuoco sul suo corpo.

Altre modalita' di rogo, sono illustrate nella figura:



A. Appesi al cavallo di legno e bruciati vivi con le fiamme delle torce.
B. Sospesi sul proprio piede da una puleggia e torturati alla vecchia maniera...

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12 marzo, 2009

Enrico Mattei , parte 4

Mentre su dati gonfiati ed enfatizzati si fondavano certezze di ripresa industriale, la reale situazione evidenziava un fabbisogno petrolifero piuttosto inquietante, cui l'esiguo prodotto di Cortemaggiore non poteva affatto sopperire. Ma i rapporti con le compagnie statunitensi, che di fatto detenevano un monopolio di fornitura sull'Europa occidentale, si erano incrinati non molto tempo addietro ed erano divenuti tesi per via della recente legge petrolifera, perciò il prodotto importato costava caro e non sempre era di buona qualità (richiedendo quindi una maggiore e più costosa lavorazione).
Mattei, che non amava sottostare a limiti imposti e dunque non se ne imponeva egli medesimo, studiò a fondo i comportamenti commerciali delle principali compagnie del settore e decise che in fondo non gli mancava nulla per gettarsi nella competizione sul mercato dell'approvvigionamento. Se le concorrenti si erano riunite in un cartello detto delle "sette sorelle", l'Eni poteva ben muoversi da indipendente, cercando nuovi accordi e nuove alleanze commerciali per svincolare l'Italia dal ricatto commerciale straniero.
I primi tentativi furono contorti e fallimentari: tentò di insinuarsi in una crisi di rapporti fra una compagnia inglese e la Persia, ma nonostante l'offerta di condizioni economiche migliorative, fu escluso dalle trattative.
Altre porte trovò pregiudizialmente sbarrate, sinché ebbe notizia di essere oggetto di una campagna di discredito ordita a sua insaputa da parte delle sette sorelle e decise di ponderare meglio e più accuratamente la sua azione.




« Se in questo paese sappiamo fare le automobili, dobbiamo saper fare anche la benzina »

(Enrico Mattei a Vittorio Valletta )


Il fabbisogno petrolifero cresceva man mano che crescevano le industrie, ed in Italia l'Agip non trovava altri giacimenti. Un'azione di approvvigionamento diretto diveniva ogni momento più necessaria, ma visti i casi precedenti, occorreva far sì che non si ripetessero gli errori di ingenuità e che in qualche modo l'Eni fosse anche "lo" Stato (avesse cioè un rango capace di mettere fuori gioco le battutistiche definizioni che lo dipingevano come un "petroliere senza petrolio"), ed anche "uno" stato (fosse cioè autonomo e non legato alle decisioni governative od al supporto logistico-tecnico statale).

Il primo accorgimento fu quello di farsi accompagnare dal beneplacito dell'opinione pubblica, cui avrebbe poi raccontato il memorabile paragone del gattino:
« Una ventina di anni fa ero un buon cacciatore e andavo molto spesso a caccia. Avevo due cani, un bracco tedesco e un setter, e, cominciando all’alba e finendo a sera, su e giù per i canaloni, i cani erano stanchissimi. Ritornando a casa dai contadini, la prima cosa che facevamo era da dare da mangiare ai cani e gli veniva dato un catino di zuppa, che forse bastava per cinque.
Una volta vidi entrare un piccolo gattino, così magro, affamato, debole. Aveva una gran paura, e si avvicinò piano piano. Guardò ancora i cani, fece un miagolio e appoggiò una zampina al bordo del catino.
Il bracco tedesco gli dette un colpo lanciando il gattino a tre o quattro metri, con la spina dorsale rotta. Questo episodio mi fece molta impressione. Ecco, noi siamo stati il gattino, per i primi anni… »

(Enrico Mattei, 23 marzo 1961)...

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02 marzo, 2009

Truffa alla nigeriana



La truffa alla nigeriana è un raggiro informatico (ma che circola anche per posta ordinaria) tra i più diffusi al mondo inventato per la prima volta nel 1992 per lettera e nel 1994 per e-mail. Esistono centinaia di varianti a questa truffa, ma più o meno il senso è sempre quello: uno sconosciuto non riuscirebbe a sbloccare un conto in banca di milioni di dollari, ed essendo lui un personaggio noto avrebbe bisogno di un prestanome discreto che compia l'operazione al suo posto. Invita così alcuni utenti concedendo loro questa possibilità in cambio di una promessa fetta del bottino. La truffa è chiamata anche 419 scam (419 è il riferimento numerico della legge nigeriana, disinvoltamente ignorata dai nigeriani, che rende illegali questi inviti).

Esempi di personaggi noti e immaginari che possono chiedere questo tipo di servizio sono:

  • Il figlio dell'ex presidente del Congo Mobutu Sese Seko.
  • Danjuma Gwarzo, figlio di Alhaji Ismaila Gwarzo, ex consigliere per la sicurezza del defunto ex capo di stato nigeriano Sanni Abacha.
  • Williams Gumbeze, figlio di uno dei più ricchi agricoltori di colore dello Zimbabwe.
  • Chuma Emmanuel, erede di una famiglia agricola sempre dello Zimbabwe.
  • Charles Dubem, Segretario Generale del Comitato di Assegnazione degli Appalti dell'Ente Federale per Gas e Petrolio della Nigeria.
  • John Pujeh, della Sierra Leone, figlio dell'ex ministro dei trasporti del paese.
  • Femi Kokoma, assistente personale del defunto capo della sicurezza dell'ex presidente della Somalia.
  • Mohammed Alpha, "Operations Manager" della Banca d'Africa, sede della Repubblica di Bamako Mali.
  • Suha Arafat, moglie del defunto ex leader palestinese Yasser Arafat.
  • Numerosi industriali, banchieri e usurai occidentali.

È facile capire che questo è solo un tentativo di truffa:

  • Il rischio di coinvolgere uno sconosciuto in un affare simile è alto, perché potrebbe compromettere la riservatezza dell'operazione.
  • L'invio in rete non è intrinsecamente sicuro, per cui l'inoltro via e-mail non è un veicolo credibile per un affare di questo tipo.
  • Gli "inviti" che circolano sono moltissimi, e tutti uguali.
  • La letteratura online su questi casi è ricca e documentata.
  • L'occasione è troppo bella per essere vera, e il mittente mette pressione alla vittima per concluderla.
Gli effetti per chi cade nella trappola seguono un copione prestabilito: prima vengono chiesti soldi per la parcella del notaio, poi altro denaro per l'avvocato ed infine si viene invitati ad un incontro personale nella loro nazione (di solito la Nigeria, da cui il nome di truffa alla nigeriana, ma spesso anche in paesi terzi come l'Italia.



Milano è un luogo scelto di frequente per la sua vicinanza all'Europa). Arrivati nel luogo dell'appuntamento, possono accadere due cose: o si viene accolti in modo opulento dando al truffato l'impressione della veridicità dell'affare, o si viene direttamente rapinati se le prospettive non sono buone per eventuali guadagni maggiori. In entrambi i casi, i ladri hanno raggiunto il loro scopo...

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