ITALIANI BRAVA GENTE? PARTE 2
Sono cose molto preoccupanti quelle che leggete da una lista molto lunga. Deportazioni Libia Nel 1930 furono eseguite diverse deportazioni delle tribù che abitavano il Gebel cirenaico e la chiusura delle zavie (centri polivalenti senussiti). Il motivo delle deportazioni era da ricollegarsi alla ripopolazione del Gebel da parte di coloni italiani. In queste deportazioni, durate 20 settimane, delle 100.000 persone ne arrivarono 85.000 (relazione del generale Cicconetti al generale Graziani). Le persone furono falcidiate dalla sete e dalla fame, a volta anche dall'aviazione italiana che li mitragliava a volo radente. Tra i vari episodi di crudeltà si ricorda l'abbandono di 35 indigeni, tra cui donne e bambini, nel deserto privi di acqua a causa di una rissa scoppiata tra loro; altri morti per fustigazioni e fatica. In alcuni casi furono persino avvelenate pozze d'acqua dove si abbeveravano gli animali e incendiati i campi e il loro raccolto. In questo modo Graziani cerca di giustificare le deportazioni: "... lasciare le popolazioni nei loro territori di origine e dare ampia libertà di azione alle truppe per scovare e annientare i ribelli ovunque si trovassero. Non mi sfuggivano le tragiche conseguenze cui avrebbe condotto questo metodo perché conoscendo a fondo l'ignoranza delle popolazioni beduine, e l'opera su di essa compiuta dalla propaganda senussita, ritenevo che esse sarebbero state indotte a persistere nell'errore e a continuare a rifornire le masse armate di viveri, uomini, armi, donde sarebbe derivato lo sterminio pressoché totale delle popolazioni beduine della Cirenaica ... La seconda via era quella di mettere le popolazioni in grado di non aver contatto con i ribelli ossia supplire con un intervento coattivo del Governo alla loro ignoranza e deficiente responsabilità risparmiandole agli orrori della guerra ... sarebbe stato meglio far sopportare a questa i disagi e le ristrettezze del concentramento ... anziché esporle allo sterminio. Questo spirito umanitario divenne oggetto di campagna diffamatrice nei confronti dell'Italia accusata di vilipendio e di offesa alla religione perché abbatteva i suoi templi, di atrocità e di ogni genere e perfino del getto dell'alto degli aereoplani di gente musulmana! Nulla di più spudorato ... Oggi quelle popolazioni a rischio sterminio sono avviate a raggiungere quel livello di vita civile ed economica che ingentilirà i loro costumi nobiliterà i loro cuori e costituirà il primo fattore della loro felicità. Marsa el Brega, Agheila, Sidi hamed el Magrum oggi hanno l'aspetto di piccoli villaggi". Il 31 luglio 1930 l'oasi di Taizerbo viene bombardata con bombe all'iprite. Cufra, città santa per gli islamici considerata da Graziani "centro di raccolta di tutto il fuoriuscitismo libico" è bombardata il 26 agosto e i ribelli inseguiti verso il confine con l'Egitto. Lo stesso Graziani parla di 100 uccisi, 14 passati per le armi e 250 prigionieri tra cui donne e bambini; anche se in realtà il bilancio complessivo è molto più alto. Il 20 gennaio 1931 Cufra è occupata; ne seguirono tre giorni di saccheggi e violenze di ogni genere, eseguite dai soldati italiani col tacito assenso dei superiori: impiccagioni, evirazioni, stupri, fucilazioni ed esecuzioni con baionette, sciabole e accette. Il giornale di Gerusalemme "Al Jamia el Arabia" pubblica il 28 aprile 1931, un manifesto in cui si ricordano: "alcune di quelle atrocità che fanno rabbrividire: da quando gli italiani hanno assalito quel paese disgraziato, non hanno cessato di usare ogni sorta di castigo ... senza avere pietà dei bambini, nè dei vecchi ...". Etichette: Fascismo |
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