Nel settembre del 2006 il giudice di Camerino Tosti Luigi ha chiesto al Ministro di Giustizia Mastella di rimuovere i crocifissi cattolici dalle aule giudiziarie preannunciando che, in caso contrario, si sarebbe rifiutato di presenziare al processo penale che sarebbe stato celebrato a suo carico a gennaio dinanzi ai giudici dell'Aquila. Nella lettera il dott. Tosti ha giustificato la sua richiesta col rispetto del principio costituzionale di laicità dello Stato italiano, così esprimendosi: "Ribadisco, poi, che nella mia qualità di imputato mi rifiuto di farmi processare da giudici partigiani che si identificano platealmente nei crocifissi cattolici appesi sopra la loro testa, e non nei simboli neutrali dell'unità nazionale che, guarda caso, sono accuratamente estromessi dalle aule giudiziarie italiane: tanto più in processi nei quali questi giudici di parte cattolica -che cioè accettano di far parte di un'Amministrazione connotata di cristianità- sono chiamati ad esprimere un giudizio di colpevolezza o di innocenza in relazione ad un mio comportamento che è diametralmente opposto, cioè di rifiuto radicale di giudicare in nome di quel "loro" idolo". Ebbene, questa frase ha mandato su tutte le furie il Ministro cattolico Mastella che, istigato dal collega On.le Francesco Storace, ha sfogato il suo livore con un'immediata azione disciplinare contro la toga anticrocifisso, incolpandola di "avere tenuto un comportamento non corretto nei confronti dei giudici del Tribunale di L'Aquila, esprimendosi in violazione dei criteri di equilibrio e misura". Il Tosti ha respinto l'incolpazione, rilevando che le sue parole, oltre ad esprimere una verità oggettiva e incontestabile, non potevano essere "censurate" perché rientravano nell'ambito del legittimo esercizio del diritto di difesa e di libertà di pensiero e, inoltre, non potevano neppure integrare un illecito disciplinare alla luce della nuova normativa di cui al D. Leg.vo 23.2.2006 n. 109: si trattava, infatti, di un comportamento tenuto al di fuori dell'esercizio delle sue funzioni di magistrato. Accortisi dell'infondatezza dell'accusa, si sono subito cambiate le carte in tavola per mantenerla in piedi: con un "tocco di magia", come nella favola del lupo e dell'agnello, è stata infatti mossa al giudice anticrocifisso una nuova incolpazione con la quale si è sostenuto -si badi bene- che la frase incriminata integra addirittura "un fatto costituente reato per il contenuto gravemente ed ingiustificatamente lesivo dell'ordine giudiziario nel suo complesso nonché del Ministro destinatario della istanza". L'istruttoria è stata chiusa con solerte rapidità, tant'è che il Presidente del CSM Nicola Mancino ha già rinviato la toga anticrocifisso al giudizio della Sezione Disciplinare per la pubblica udienza che si terrà il 21 settembre prossimo. Questo è il commento del dr. Tosti: "Se il Ministro cattolico Mastella e i membri di questo Governo "laico" -Prodi, D'Alema, Rutelli e Bertinotti in testa- si illudono di tapparmi la bocca con quella stessa criminale mordacchia con la quale gli augusti
antenati di questa Colonia del Vaticano la tapparono a Giordano Bruno, prima di arrostirlo "cristianamente" sul rogo, hanno fatto male i conti. E' triste per me doverlo ammettere pubblicamente, ma il Ministro di Giustizia Roberto Castelli, al quale avevo inoltrato lettere esattamente identiche a quella "censurata" da Mastella, ha dimostrato di essere un perfetto galantuomo. Credo proprio che mi presenterò al cospetto della Sezione Disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura col capo cosparso di cenere e gli occhi bassi per la vergogna: dire la verità in un regime che si regge sulla menzogna è infatti disdicevole perché si rischia, prima o poi, di essere scoperti". Si consiglia vivamente di non pubblicare questa notizia, potendo nuocere al regime di disinformazione imperante nella Colonia del Vaticano. Luigi Tosti tosti.luigi@yahoo |
Comments on "Mastella mette la mordacchia al giudice “anticrocifisso”"
Sarò breve...come disse Saddam prima di essere impiccato...
Il simbolo del Crocifisso,al quale
ognuno attribuisce il significato
che il proprio sentimento religioso riconosce,ha oggi,a parer mio,un significato quasi politico; difatti se la richiesta
di abolirne l'esposizione non fosse
collegabile ad una sorta di
"scontro fra civiltà",sarebbe un pò
più valutabile nel senso di una generale libertà di sentimenti...
In questo clima assume però un significato diverso...
Saluti.
Marcello De Giorgio.
@Marcello De Giorgio si il crocifisso stà assumendo un significato "politico" e proprio i politici che lo difendono sono dei buoni "cristiani"......pensasero più a governare,cosa molto difficile,sarebbe meglio ciao
Ho letto con interesse questo post, anche se l'impressione mi suggeriva che avrebbe avuto un sottofondo di anticattolicesimo.
Ai tempi dell'Inquisizione, i personaggi, e forse anche gli autori di un articolo come questo, avrebbero quasi certamente fatto la fine di Giordano Bruno, qui menzionato.
Non dibatto su temi religiosi perchè mi sento impreparato, anche se sono convinto cattolico, pur non praticante, ma l'argomento trattato è di quelli che meriterebbero approfondimenti.
buon week-end!!!
speriamo che l'honduregno sia stato un ottimo affare ;-)
@marshall è già sicuramente mi avrebbero già bruciato!!!
Comunque penso che nel togliore i crocifissi dalle aule dei tribunali non ci sia niente di anticattolicesimo ma sia rispetto perchì non è di questa religione.
Non ho nulla con chi pratica il cattolicesimo, come religione è bellissima,iom sono contro il comportamento del clero che stò facendo da troppi anni.
@ste.black grazie!!! Già speriamo bene!
Ormai siamo un paese multietnico e multireligioso, quindi tenere il crocifisso nei luoghi pubblici non ha senso. Hai scritto proprio un bel post. BRAVO.
Carmela
@donnanonmoderna grazie per i complimenti!Sono pienamente d'accordo con te ciao