Emanuela Orlandi: ecco i retroscena inediti della scomparsa della cittadina vaticana parte 4
...Recentemente la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato ha reso pubblica una immagine 'age progressed' che rappresenta una ipotesi di come potrebbe essere il volto di Emanuela Orlandi oggi. Natalina Orlandi, sorella di Emanuela, presente in studio durante la trasmissione ( Chi la visto ? ), ha ricordato che la famiglia tentò di sporgere denuncia già due ore dopo il mancato rientro della sorella ma in commissariato le fu consigliato di attendere ancora qualche ora, tempo che i parenti utilizzarono facendo ricerche nella notte. All'epoca nella Città del Vaticano vivevano circa cinque o sei famiglie di laici con figli adolescenti. Sembra che altre tre donne appartenenti a queste famiglie abbiano avuto, come Emanuela Orlandi, la sensazione di essere seguite: la figlia di Angelo Gugel, aiutante di camera di Giovanni Paolo II, e la moglie e la figlia del capo della sorveglianza pontificia Camillo Cibin. Natalina Orlandi ha lamentato che di questo fatto la famiglia Orlandi non fu avvertita, altrimenti si sarebbero potute prendere delle precauzioni. La sorella della ragazza rapita, che spostò di due anni il suo imminente matrimonio, ha ricordato due dei punti sui quali si potrebbe fare luce a distanza di anni con la collaborazione del pubblico o il pentimento di chi sa e ha vissuto finora nel rimorso: rintracciare la ragazza con i capelli ricci che si avvicinò Emanuela Orlandi quando la sua amica andò via; scoprire chi erano i due telefonisti anonimi che si facevano chiamare Mario e Pierluigi e che erano sicuramente italiani. Il 22 giugno 1983 le telecamere di sorveglianza del Senato, a pochi passi dalla scuola di musica di Emanuela Orlandi, erano puntate proprio sul luogo del presunto incontro con l'uomo della Avon ma quel giorno non erano in funzione. Un agente di Polizia, l'appuntato Bruno Bosco, e il vigile urbano Alfredo Sambuco, che prestavano servizio davanti al Senato, riferirono importanti testimonianze. Il primo ricordò di aver visto quel pomeriggio una ragazza che parlava con un uomo che le mostrava una borsa della Avon. Il vigile, intervistato dieci anni dopo, disse che l'uomo aveva una BMW scura e collaborò alla realizzazione di un identikit. Una volta terminato, al vigile fu detto che somigliava a una persona sospettata dai Carabinieri ma che sfortunatamente non si trovava più in Italia. Non è mai stato reso noto di chi si trattasse...
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Comments on "Emanuela Orlandi: ecco i retroscena inediti della scomparsa della cittadina vaticana parte 4"
aspetto con ansia il prossimo post a riguardo...
ciao ago!
@Fra siamo quasi algi sgoccioli!
mirella era riccia. suppongo che questo caso si stia per risolvere ,perchè ci sono alcune persone che stanno incominciando a parlare. secondo me dovrebbero interrogare l amante di de pedis , perchè secondo me sa qualcosa
mOLTI DICONO CHE LE DUE RAGAZZE SONO MORTE, MA IO NON CI CREDO . PER ME SONO RINCHIUSE IN UN CONVENTO ,O NON SONO MAI USCITE DAL VATICANO . FORSE A RAPIRLE FU IL BOS RENATINO PER ORDINE DI UN PRETE CHE SI ERA INNAMORATO DELLA GIOVANE 15 EMMANUELA , E SUCCESSIVAMENTE Hanno montato tutti i depistaggi.ormai sono pASSATI MOLTI ANNI E IO CREDO CHE LA SOLUZIONE DEL CASO è VICINA. IL VATICANO CENTRA PERCHè DOPO LA SCOMPARSA DELLA RAGAZZA IL VATICANO HA OFFERTO MOLTI LAVORI AI COMPONENTI DELLA FAMIGLIA