LA VIA DEL GAS
A maggio il direttore generale dell’Eni dice che si sta pensando a strutture alternative per portare il gas che l’Eni estrae in Kazakhistan senza passare dalla Russia, quindi dalla Gazprom che detta prezzi e condizioni. L’Eni annuncia che raddoppierà la produzione ma si continuerà a passare a dalla Gazprom e proprio qualche giorno fa c’è stato un incontro a Mosca con Prodi, Scaroni e Putin . Pensavamo che era possibile allontanarsi un po’ invece il rapporto si salda. Giorgio Fornoni è tornato sull’argomento e vedremo come funziona, in un sistema di monopolio, il mercato parallelo. Del progetto “Nabucco” che attraverso il Mar Caspio avrebbe permesso di importare il gas direttamente a casa nostra saltando la Russia, non si parla piu’ . Ma perché il governo che sigla gli accordi dell’ Eni non spinge per favorire l’importazione diretta. Dunque Gazprom, ovvero la Russia di Putin, controlla gli spostamenti degli idrocarburi verso l’Europa attraverso il dominio delle rotte di trasporto. Alle compagnie straniere restano soltanto gli appalti sugli impianti tecnici di estrazione, ma i rubinetti di gas e petrolio restano saldamente nelle mani russe. Nella partita sta entrando oggi con sempre maggiore forza anche il Kazakhistan che ospita i giacimenti. Nel suo territorio passa anche il gas che proviene da Turkmenistan e Uzbekistan e le tangenti da pagare sui 50 miliardi di metri cubi l’anno che lo attraversano non sono tutte alla luce del sole. Nel surreale lusso di Hastana, la nuova capitale del Kazakhistan, c’e’ il riflesso di questa enorme ricchezza e forse della corruzione che c’e’ dietro il mercato ufficiale un mercato gestito dalla KazRosGaz società kazaka in joint venture con Gazprom. Infine vi lascio il link del video : Tratto da: Report La via del gas
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