
...Tutti i lager dovevano occuparsi dell'educazione dei detenuti. In ogni campo esisteva una sezione speciale : il KVČ (Settore di educazione culturale). Qui si tenevano conferenze, era possibile ascoltare la radio o leggere il giornale, qui gli stessi detenuti organizzavano spettacoli teatrali e concerti, ovviamente sotto lo stretto controllo della direzione del campo. Nel KVČ si preparavano tutti i materiali di propaganda e agitazione politica, manifesti, cartelloni, gazzettini ecc. Per gli ex-artisti, attori, giornalisti e scrittori questa occupazione costituiva l'unico mezzo di sopravvivenza, l'unico modo per evitare i lavori più pesanti del campo. I detenuti che lavoravano presso il KVČ ricevevano un vitto migliore e le regole per loro erano meno severe che per gli altri detenuti.
Negli anni '20-inizio anni '30 il lavoro educativo e culturale era assai sviluppato: nei lager si pubblicavano giornali e riviste, esistevano brigate stabili per la propaganda politico-culturale e per gli spettacoli, che giravano in turno i vari penitenziari. Dal 1937 questa attività cominciò a venir meno.
I lager smisero di essere luoghi di rieducazione e divennero luoghi di sterminio. Una ripresa del teatro nei lager si registrò dopo la guerra, quando i direttori dei campi cominciarono a considerare le compagnie teatrali e i cori di detenuti come fiori all'occhiello della propria attività. Avevano quindi un atteggiamento analogo a quello dei nobili russi, con i loro teatri privati nei quali si esibivano servi della gleba. I teatri più famosi nel mondo dei lager furono a Vorkuta e a Magadan.Etichette: http://www.gulag-italia.it/gulag/frameset_sto.html, lavori forzati, Lenin, Russia, Stalin, Storia del Gulag |
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