Il 28 giugno 2007 in diverse città italiane (Firenze, Milano, Roma, Rimini, Napoli e tante altre) avranno luogo veglie di preghiera in ricordo delle vittime dell’omofobia, ovvero della violenza irrazionale contro gli omosessuali. Questa iniziativa, lanciata dal gruppo Kairòs di Firenze, è stata subito accolta e fatta propria dagli altri gruppi di cristiani omosessuali, una realtà non molto conosciuta dal grande pubblico. Eppure i gruppi di cristiani omosessuali esistono da molto tempo in Italia anche se nella Chiesa “ufficiale” sono praticamente invisibili, ma non si nascondono. Si riuniscono, si parlano, si aiutano e dialogano, per quanto possibile. Sono una comunità di comunità sparse sul territorio, nelle metropoli come in provincia, da Milano a Rimini passando per Firenze, Roma e Napoli ed in molti altri centri. Sono nati negli anni ottanta, nei centri ecumenici piemontesi, quando, nei campi estivi, si cominciava a parlare di “Fede e omosessualità”, un tabù per tutti, fino a quel momento. E ancora oggi continuano il loro cammino di fede, continuando a confrontarsi con la Chiesa di cui si sentono parte. E’ stata scelta la data del 28 giugno per la Veglia perché questa non è una data qualsiasi per gli omosessuali di tutto il mondo. E’ infatti il giorno in cui si ricorda la rivolta di Stonewall (New York), quando, nel 1969, un gruppo di omosessuali reagì alle ormai quotidiane violenze della polizia, chiedendo dignità e giustizia. Purtroppo nel mondo e in Italia, sono ancora troppi gli episodi di omofobia sociale, di violenza fisica e morale, di disperazione a cui sono sottoposti molti omosessuali che, in alcuni paesi non europei sono oggetto di condanna alla pena capitale o a numerosi anni di carcere mentre in Italia i gay subiscono spesso gravi discriminazioni sociali che, a volte, sfociano in atti di violenza gratuita. Il 28 giugno perciò avranno luogo tante veglie in tante città italiane per ricordare e pregare per le vittime dell’omofobia, condividendo insieme agli altri la nostra sete di speranza e di giustizia perché cessi questa inumana violenza. Ma non vuole essere solo una preghiera recitata ad alta voce in un luogo di culto. Non solo una ricerca di visibilità fine a sé stessa, ma vuol’essere una “Liturgia della Parola” in cui la parola del Vangelo tenterà di esprimere qualcosa di importante e di dar voce, nel ricordo,
a chi la propria voce non può più farla sentire ed un momento di comunione tra i gruppi di credenti, omosessuali e non, e di fratellanza tra cattolici e non cattolici, credenti e non credenti, oltre che un momento di TESTIMONIANZA cristiana. Per raccontare queste veglie e le tante vite spezzate e oltraggiate dall’ordinaria omofobia, è nato anche un sito internet che raccoglie documenti, articoli, storie, voci e frammenti di vita consultabile all’indirizzo http://www.kairosfirenze.it/28giugno.htm
Per maggiori informazioni: info@kairosfirenze.it
CON PREGHIERA DI MASSIMA DIFFUSIONE |
Comments on "28 GIUGNO 2007. Tante veglie di preghiera per ricordare donne e uomini vittime dell'omofobia"
Bellissima iniziativa...dirò anch'io una preghiera tutta mia...
ciao
Carmela
@donnanonmoderna anche io dirò una preghiera ciao
Ciao Magico Agostino... ho avuto poche occasioni in questo periodo super incasinato di visitare il blog... lo so che mi ripeta ma ogni volta che passo è sempre un pò meglio della volta prima. Complimenti presto Davide
Quanta inciviltà in un paese (come tanti altri) dove si dice di essere moderni, civili, all'avanguardia, pensanti.. stavo per scrivere "tolleranti"..ma io questa parola.. incomincio ad odiarla!.. "tollerare" significa: "sopportare pazientemente e con indulgenza cose o persone moleste, il comportamento, le mancanze altrui"..
Io purtroppo, non posso esserci alle veglie di cui hai mensionato perchè vivo in altra città..
Sto sempre dalla parte di chi è più debole e spesso chi non ha "voce in capitolo". E' difficile stare dalla parte degli ingnorati ed emarginati ma, preferisco remare contro, preferisco il mio filo di voce in mezzo a tante pecore che belano tutte allo stesso modo e che vanno tutti nella stessa direzione. Io non mi ritengo una "buona".. mi ritengo una "giusta".. (scusa la presunzione).. per questo anche io pregherò per i "diversi": che in questo caso significa: "lett. strano, fuori del comune come sost. chi, per sua natura e per comportamento, si discosta dalla normalità; il termine è us. soprattutto come variante euf. di omosessuale".
Anche io sono una "diversa".. (anche se sono etero sessuale).. io mi ritengo diversa perchè, la mia natura mi porta a ribellarmi contro le ingiustizie del mondo!
..buona giornata.. wild..
@davide fanno sempre piacere i complimenti!Anche io sono sempre indaffarato in questo periodo ciao.
@wildrose questo commento ti fa ONORE!Anche io la penso come te complimenti!