Altri Olocausti parte 5
...Fra la fine degli anni '20 e l'inizio degli anni '30 i detenuti e i deportati erano impiegati prevalentemente per colonizzare nuovi territori e costruire grandi impianti (canali, ferrovie), mentre prima e durante la guerra i lager divennero luoghi di isolamento e sterminio. Ma dopo la seconda guerra mondiale la situazione mutò nuovamente: i lager e le numerosissime altre strutture di lavoro coatto svolgevano ormai le più svariate funzioni economiche. Oltre che nella costruzione di impianti strategici e nella colonizzazione di nuovi territori, i detenuti erano occupati nella vita economica quotidiana del paese: costruivano case, sgomberavano macerie, aravano, riparavano strade, cioè lavoravano ovunque ci fosse bisogno di manodopera non qualificata. La quantità di detenuti in lager e colonie cresceva continuamente: all'inizio degli anni '50 il numero medio annuo degli internati sfiorava i 3 milioni, e se vi si aggiungono i deportati, questa cifra si avvicina ai 6 milioni di persone. Alla "ricostruzione dell'economia" lavoravano anche altri "contingenti": prigionieri di guerra stranieri (max. – 2,5 milioni nel 1946), internati nei lager-filtro di verifica (circa 300.000 rimpatriati sovietici), ecc. Tutto questo smisurato esercito di quasi 10 milioni di lavoratori forzati era rigidamente stratificato: ogni "contingente" aveva il suo tipo particolare di lager con determinate regole di disciplina. E, di conseguenza, proprie strutture amministrative... Etichette: deportazione, Gulag, olocausto, urss |
Comments on "Altri Olocausti parte 5"
Terribile...e credo che cose simili potrebbero accadere di nuovo.
@Lisa72 wow quanti complimeti !!!!Ci devi cerdere!
@Mad Riot dalla storia si dovrebbe imparare invece non è mai così!!