Eroina, la politica svizzera di trattamento sostitutivo funziona
La politica di trattamento sostitutivo dei tossicodipendenti con metadone o buprenorfina messa in atto dalle autorità sanitarie di Zurigo ha condotto ad un significativo calo nel numero dei nuovi tossicodipendenti. Il dato incoraggiante è presente in uno studio pubblicato dalla rivista Lancet. La Svizzera ha negli anni scorsi implementato una serie di strategie al fine di ridurre il danno causato dalla tossicodipendenza: servizi di sostituzione delle siringhe usate, programmi di somministrazione di metadone a bassa soglia, somministrazione controllata di eroina. Queste strategie sono state duramente criticate da alcuni addetti ai lavori, che hanno accusato le autorità sanitarie responsabili di queste scelte di causare un aumento del numero di tossicodipendenti e della durata delle tossicodipendenze. Carlos Nordt e Rudolf Stohler dello Psychiatric University Hospital di Zurigo hanno analizzato i dati riguardanti 7256 pazienti che nel canton Zurigo hanno partecipato a programmi di somministrazione di metadone o buprenorfina dal 1991 al 2004. Da questi dati è stato possibile estrapolare un trend chiaramente individuabile: se il numero di neoconsumatori di eroina ha raggiunto infatti un picco di 850 persone nel 1990, nel 2002 il numero di persone che hanno iniziato a consumare questa droga pesante è sceso a 150. In Paesi che hanno seguito una politica proibizionista (Gran Bretagna, Italia, Australia) nello stesso periodo di tempo è stato registrato viceversa un sensibile aumento dei tossicodipendenti. I ricercatori svizzeri hanno però constatato che il numero di tossicodipendenti cronici sottoposti a somministrazione controllata che hanno cessato totalmente di assumere eroina è decisamente basso. “La progressiva medicalizzazione della dipendenza da oppiacei”, spiega Carlos Nordt, “ha modificato la percezione dell’eroina da parte della popolazione. Non si tratta più di un atto di ribellione, ma di una malattia che richiede una cura. L’eroina è anzi percepita come una droga da ‘perdenti’, poco attraente per le nuove generazioni”. Se nel caso dell’eroina questa mutata percezione ha ricadute senz’altro positive, altrettanto non può dirsi sull’abuso di altre sostanze stupefacenti. L’ONU ha diffuso dati preoccupanti su cannabis, anfetamine e cocaina, tutti in crescita marcata in Svizzera e nel mondo. Fonte: Nordt C, Stohler R. Incidence of heroin use in Zurich, Switzerland: a treatment case register analysis. The Lancet 2006; 367:1830-34. Hickman M, Macleod J, De Angelis D. Harm-reduction interventions in injection drug use. Lancet 2006; 367:1797-98. Etichette: Carlos Nordt, cure mediche, Eroina, Rudolf Stohler e Psychiatric University Hospital di Zurigo, tossicodipedenza |
Comments on "Eroina, la politica svizzera di trattamento sostitutivo funziona"
La tossicodipendenza sarà in calo, ma l'alcolismo e la dipendenza da droghe leggere c'è eccome...
@Lisa72 e Mad Riot io la vedo così:
la droga è dentro la società , nella politica , in televisione , anzi faccio prima a dire tutto il mondo dello spettacolo è sommerso dalla droga.
Prima i ragazzi si iniziavano a drogare verso i 16 anni ora trovi ragazzini che a 13 fumano la cocaina.
Senza parlare del numero di pasticche che cè ora in "commercio".
Il problema più grosso è che niente e nessuno riuscirà mai a fermare le droghe quindi meglio prevenire che curare , il proibizionismo non serve !
L'alcol? é una droga legalizzata come gli psicofarmaci , il thc , serebbe il pricipio attivo della mariuana , è tossico SOLO quando viene bruciato , come tutti gli alcaloidi , ma se assunto sotto forma di cibo non è Tossico !!!!
Cavolo stò facendo un post!!!!
Seguitemi che farò a giorni dei post proprio sulle droghe.
penso che sia risaputo che il proibizionismo non porta a niente.....McCarthy docet