Psicofarmaci e antidepressivi parte 4
...Le BDZ danno forte dipendenza fisica e psicologica e sono difficili da scalare, poiché riaffiorerebbero tutti i problemi per le quali sono state assunte. Possono dare sonnolenza, scadimento delle prestazioni psicointellettive, difficoltà di coordinazione motoria, minor rendimento nelle attività quotidiane, maggior rischio di infortuni o incidenti se associate ad alcol e accentuazione di problemi al fegato. Le BDZ hanno sostituito i barbiturici nella terapia degli stati ansiosi nei primi anni '60. Oggi i barbiturici sono confinati nella terapia dell'epilessia e nell'induzione dell'anestesia, visto il grosso pericolo di abuso di queste sostanze. Aumento del tono muscolare e contrazione , riflessi tendinei rapidi , anoressia , crampi addominali , pupille dilatate , convulsioni e possibile stato epilettico , psicosi con allucinazioni visive e, a volte, uditive , confusione e ideazione paranoica , delirium (specialmente di notte, con disorientamento spazio-temporale). Nei primi anni '50 furono scoperte casualmente le proprietà euforizzanti dell'iproniazide, che allora veniva usato nella terapia della tubercolosi, e che fu efficace nel trattamento di pazienti depressi. Dall'iproniazide derivò la prima classe di antidepressivi, gli inibitori delle monoammino ossidasi (IMAO). Pochi anni dopo vennero riconosciute all'imipramina, che era usata come antipsicotico, anche proprietà antidepressive. Proprio dall'imipramina nacque l'altra grande classe di antidepressivi, i triciclici (TCA), così chiamati per la loro struttura molecolare. Con il progressivo approfondirsi delle conoscenze sui meccanismi d'azione degli antidepressivi e sui correlati biologici dei disturbi dell'umore, a queste due famiglie storiche si sono aggiunte altre sostanze di varia struttura chimica, definiti antidepressivi atipici o di seconda generazione, come il Prozac... Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina. Etichette: antidepressivi, benzodiazepine, dipendenza, Psicofarmarci, psicologica, sistema nervoso centrale |
Comments on "Psicofarmaci e antidepressivi parte 4"
che roba. MA venissero usati per i casi limite potrei anche essere d'accordo, considera che negli ultimi dieci anni in Italia sono più che decuplicati.
a proposito di psicofarmaci... speriamo non li usino i nostri difensori domani pomeriggio, perkè ultimamente li vedo un po' fuori fase. anke Farina mercoledì ha dato il suo contributo alla causa visionaria.
Tra ipocondriaci,"previdenti" ed
impasticcati cronici i farmaci sono
diventati un vero e proprio business...
Saluti.
Marcello De Giorgio.