Pornografia ultima parte
Invece secondo l'altra posizione, rappresentata soprattutto dalla giurista Catharine MacKinnon della University of Michigan Law School, la prospettiva "liberazionista" della pornografia è puramente illusoria: anzi essa, ponendo l'esposizione della sessualità della donna al centro del suo fuoco, la danneggia sotto vari aspetti: innanzitutto, sostenendo una ecologia culturale sessista che si compiace di ridurla a oggetto e merce sessuale, e di trasmetterne un'immagine degradata. In secondo luogo, essa si rende spesso causa o concausa di danni a persone specifiche sia in fase di produzione (donne forzate a posare, o riprese senza loro reale consenso alla produzione o circolazione del materiale pornografico), sia dopo, attraverso le modalità della diffamazione o della molestia, o ancora fornendo una spinta verso l'aggressione sessuale in persone predisposte. Per queste ragioni certi gruppi di femministe si sono spinte a boicottare alcune manifestazioni pornografiche, sia cinematografiche che letterarie. La contestazione più curiosa è avvenuta a Napoli nel 2000: un gruppo di femministe battagliere ha scaraventato dei pomodori contro Tinto Brass, il cui cinema appartiene per altro al genere soft e non a quello pornografico hard-core. La morale cattolica da sempre condanna la pornografia, considerata come un atto che lede gravemente la dignità della persona umana degradandola da fine a oggetto. Ecco come si esprime al riguardo il Catechismo della Chiesa Cattolica: « La pornografia consiste nel sottrarre all'intimità dei partner gli atti sessuali, reali o simulati, per esibirli deliberatamente a terze persone. Offende la castità perché snatura l'atto coniugale, dono intimo degli sposi l'uno all'altro. Lede gravemente la dignità di coloro che vi si prestano (attori, commercianti, pubblico), poiché l'uno diventa per l'altro l'oggetto di un piacere rudimentale e di un illecito guadagno. Immerge gli uni e gli altri nell'illusione di un mondo irreale. È una colpa grave. Le autorità civili devono impedire la produzione e la diffusione di materiali pornografici » (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2354) MA FATEMI IL PIACERE SESSUOFOBI NON BISOGNA AVERE PAURA DELLA PORNOGRAFIA MA BISOGNA AVERE PAURA DI CHI NON FA VIVERE LA PROPRIA SESSUALITÀ' LIBERAMENTE , CERTO I MINORI E CHI NON è ACCONSENZIENTE NON VANNO TOCCATI Etichette: Adonis von Zschernitz, amore lesbico, cinema, Hustler, il feticismo sessuale, intrnet, l'omosessualità, Penthouse, Playboy e Uomo Moderno, pornografia, Private, sesso di gruppo |
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