MA DAVVERO NON SIAMO STATI SULLA LUNA ?PARTE 11
PRIMO PROBLEMA - CONTROLUCE E ZONE D'OMBRA In una situazione lunare, con i contrasti forti e le ombre nette che abbiamo descritto, diventa praticamente impossibile spiegare da che cosa possa essere illuminata una qualunque zona d'ombra, come avviene in queste foto (Apollo 14), o in tante altre molto simili. C' è pochissima differenza di esposizione fra la tuta dell'astronauta e il terreno retrostante (ovvero, qui magicamente sarebbe stato risolto il "compromesso impossibile", senza assistenti e senza pannelli riflettenti), e ci sono addirittura, in piena ombra, dei forti riflessi sulle parti metalliche, che non possono in nessun modo originare dalla luce "diffusa" circostante. Ricordiamo infatti che sulla Luna non c'è atmosfera, e non c'è quindi nemmeno quell'effetto di rifrazione atmosferica che troviamo sulla Terra. Anche qui (Apollo 15) non c'erano oggetto voluminosi, in vicinanza del LEM, che potessero riflettere così tanta luce sulla parte in ombra. Non si spiegano quindi la luminosità, nè il contrasto, nè soprattutto quei forti riflessi nella protezione di alluminio. Che cosa genera quei riflessi? Che si tratti del terreno stesso, come abbiamo già visto con l'esempio dell'orso sulla neve, è tassativamente da escludere: qui non solo non c'è rifrazione nelle particelle di atmosfera, ma la luce è addirittura più radente ancora, e quindi "rimbalza" più lontano dal LEM (cioè verso di noi). Richiamiamo infine l'attenzione su quello che dovrebbe essere il sole. A parte le dimensioni particolarmente striminzite (molto più vicine a quelle di un "bruto" da cinema, in realtà), puntare un obiettivo Leitz direttamente verso il sole, in mancanza inoltre di filtro atmosferico, equivale a "bruciare" completamente la pellicola in sovraespoisizione, a meno di chiudere il diaframma praticamente a zero. Ma in quel caso non si dovrebbe vedere assolutamente nulla delle zone in ombra del LEM. Provate a scattare una qualunque fotografia, che inquadri direttamente il sole, e poi osservate cosa si riesce a vedere nelle zone d'ombra degli oggetti compresi nell'inquadratura (sempre a causa del famoso "compromesso impossibile", spiegato più sopra). Questi sono solo due esempi, fra i tantissimni che si riscontrano nelle serie fotografiche delle varie missioni lunari. La tentazione di "aiutare" l'immagine, schiarendo le zone in ombra senza sacrificare l'esposizione dello sfondo, illuminato dal sole, ha spesso tradito gli autori di questi evidenti falsi fotografici. Etichette: Nasa |
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