Rasputin il monaco pazzo parte 6
...La tela di ragno che avrebbe dovuto intrappolare Rasputin si andava tessendo giorno dopo giorno, fino alla data prefissata, che avrebbe dovuto cadere nella notte tra il 16 e il 17 dicembre 1916. Nel frattempo alcune voci su possibili attentati al monaco circolavano per la capitale, e lo stesso Rasputin non mancava in qualche occasione mondana di predire il proprio triste destino, collegandolo ad un’inevitabile conseguente "fine della Russia". Nelle ultime settimane prima dell’agguato era stato convinto a lasciare raramente la propria abitazione in via Gorohovaja 64, e lo stesso ministro Protopopov lo aveva avvertito dell’esistenza di un complotto per eliminarlo. E arrivò la notte del 16 dicembre. L’uccisione di Rasputin era stata studiata nei minimi particolari: Jusupov disse al monaco che sarebbe passato a prenderlo per portarlo nella sua bellissima casa, dove avrebbe conosciuto la moglie, gozzovigliato con pasticcini e madera (il liquore preferito dal siberiano) per poi recarsi nel quartiere zigano per una probabile orgia. Dopo la mezzanotte, la carrozza del principe Jusupov (alla cui guida - travestito - stava uno dei cospiratori più importanti, quel dottor Lazavert che preparò il potente veleno che avrebbe dovuto eliminare Rasputin) caricò la vittima predestinata, vestita per le grandi occasioni. Le strade della capitale, in quella fredda notte di dicembre, erano deserte, e pochi occhi indiscreti avrebbero potuto fare da testimoni. Lo stesso Rasputin - su consiglio di Jusupov - aveva evitato di dire ad alcuno dove si recava. La scena del delitto fu in un salotto di casa Jusupov. Per due interminabili ore Rasputin attese l’arrivo dell’affascinante moglie di Jusupov (che tra l’altro non era nemmeno in città), intrattenuto dal principe con la musica, e degustando i famosi pasticcini e madera avvelenati. Il resto dei congiurati aspettava al piano superiore. Con grande sorpresa e sgomento del già emotivo principe, il rozzo mugik siberiano resisteva all’effetto del veleno (cianuro potentissimo) che aveva assimilato in quantità impressionanti, attraverso innumerevoli sorsi del vino liquoroso. Che fosse veramente un super-uomo dai poteri paranormali ?... Etichette: filosofia chlisty, monaco, Rasputin, russia rivoluzione, zar |
Comments on "Rasputin il monaco pazzo parte 6"
Nota informativa
Per quanto possa essere misteriosa e per alcuni tratti oscura, la vita di Rasputin non può essere minimamente paragonabile alla sua morte, la storiografia ufficiale dopo anni di tentativi ancora non riesce a ricostruire dettagliatamente i tragici momenti anteriori a quella che può essere considerata un esecuzione vera e propria. Per anni la figura di Rasputin aveva dominato la scena politica e religiosa in Russia e da alcuni tempi era visto come epicentro di tutti i mali e vero responsabile di quella disgregazione politica e sociale che sarebbe sfociata con la rivoluzione russa e avrebbe in breve portato alla fine della dinastia dei Romanov. Dopo essere scampato a moltissimi attentati si preparava per Rasputin una congiura a cui neanche lui avrebbe potuto evitare. I congiurati tutti membri dell'alta aristocrazia proprio grazie alla propria influenza e al proprio prestigio riuscirono a allontanare il monaco da quell' autoisolamento al quale si era votato con la paura di altri attentati. Il piano era stato studiato con ogni cura, il monaco doveva essere attirato nelle residenza sul Neva del principe Felix Jusupov. Si scelse come pretesto il presunto incontro fra Rasputin e una fantomatica cugina della zarina e il monaco sensibile verso l'altro sesso acconsentì senza riserve. Dopo aver cercato di avvelenarlo con dei dolci "farciti" alla stricnina e aver constatato quanto resistente fosse il monaco siberiano decisero di estrarre la pistole e fare fuoco su di lui all'impazzata. Dopo averlo finito all'impazzata gettarono il suo corpo (secondo alcuni era ancora cosciente?!?) nelle fredda acque del Neva. Dopo alcuni giorni il corpo, o ciò che ne restava venne ritrovato e fatto tumulare dalla zarina con tutti gli onori. Con la caduta della dinastia imperiale e la presa di Pietroburgo la tomba di Rasputin subì anche la furia delle truppe bolsceviche che la violarono e dispersero le sue ceneri in segno di disprezzo. Probabilmente quella che voleva essere un azione di protezione verso la famiglia reale si rivelò controproducente: con la scomparsa di Rasputin la Russia rimaneva senza reggenza alla mercè delle truppe antimonarchiche che avrebbero meritato quella inflessibilità che solo il monaco oscuro era in grado di soddisfare…….o forse fu proprio la sua maledizione a condannare la famiglia reale.
@ Carlitos nota informativa perfetta !!! nel prossimo post tratterò proprio di questo!
@Rudy Bandiera ora passo