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BLOG NEWS per il "TIBET LIBERO!"














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26 giugno, 2008

I tedeschi sovietici durante la seconda guerra mondiale ( parte 3 )



...Tra il 3 e il 20 settembre l'NKVD, la milizia e i reparti dell'Armata Rossa radunarono tutti i tedeschi della Repubblica del Volga e delle regioni di Saratov e di Stalingrado. Ogni casa tedesca fu perquisita, e i suoi occupanti trasportati su camion e automobili alla più vicina stazione ferroviaria: sui binari convogli di carri bestiame attendevano i deportati. Le persone vennero informate dell'imminenza del trasferimento solo poche ore prima della partenza. Poterono portare con sé poche cose, che fossero poco ingombranti. Uno dei deportati sopravvissuti, la signora Langenfelder, racconta come avveniva il trasporto: "In un vagone, dotato di panche attaccate alle pareti su ambo i lati, venivano rinchiuse fino a quaranta persone. Ad ognuno veniva data ogni giorno un'unica razione, costituita da 0,3 litri d'acqua e una sardina. Si viaggiava per giorni, settimane, mesi; fuori la temperatura raggiungeva i 40°. Ci si fermava solo nelle varie stazioni per gettare i corpi inerti, che dovevano essere raggruppati su un lato del vagone". Le donne russe sposate a tedeschi furono deportate con i loro mariti; le donne tedesche sposate a russi (un migliaio in tutto) furono invece lasciate con i loro mariti nella regione. Dopo la deportazione il governo sciolse la repubblica dei tedeschi del Volga, e la divise tra le unità amministrative confinanti.
Contemporaneamente ai tedeschi del Volga fu presa la decisione di esiliare 132.000 tra tedeschi e finlandesi della regione di Leningrado. La destinazione, anche in questo caso, sarebbe stata il Kazakhstan.


L'operazione tuttavia non fu completata a causa dell’accerchiamento di Leningrado da parte dell’esercito tedesco. Solo nel 1946 l'esilio di tutti i tedeschi di Leningrado poté essere completato. Le altre grandi città russe furono "ripulite" della popolazione tedesca senza particolari intoppi (quasi 9.000 furono deportati da Mosca, e più di 21.000 dalla città e dalla regione di Rostov sul Don). In settembre le persone di "etnia tedesca" furono rimossi anche dall'Armata Rossa e dalle accademie militari...

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25 giugno, 2008

Pornografia ultima parte

...Nei movimenti femministi s'individuano due posizioni contrapposte riguardo la pornografia. Le femministe che hanno una visione positiva del sesso, come la sociologa della Northwestern University di Chicago Laura Kipnis, considerano la pornografia un aspetto positivo e cruciale della rivoluzione sessuale che ha portato alla liberazione della donna, contrariamente alla morale dei conservatori, che la vedono invece come oppressiva per le donne.
Invece secondo l'altra posizione, rappresentata soprattutto dalla giurista Catharine MacKinnon della University of Michigan Law School, la prospettiva "liberazionista" della pornografia è puramente illusoria: anzi essa, ponendo l'esposizione della sessualità della donna al centro del suo fuoco, la danneggia sotto vari aspetti: innanzitutto, sostenendo una ecologia culturale sessista che si compiace di ridurla a oggetto e merce sessuale, e di trasmetterne un'immagine degradata. In secondo luogo, essa si rende spesso causa o concausa di danni a persone specifiche sia in fase di produzione (donne forzate a posare, o riprese senza loro reale consenso alla produzione o circolazione del materiale pornografico), sia dopo, attraverso le modalità della diffamazione o della molestia, o ancora fornendo una spinta verso l'aggressione sessuale in persone predisposte.



Per queste ragioni certi gruppi di femministe si sono spinte a boicottare alcune manifestazioni pornografiche, sia cinematografiche che letterarie. La contestazione più curiosa è avvenuta a Napoli nel 2000: un gruppo di femministe battagliere ha scaraventato dei pomodori contro Tinto Brass, il cui cinema appartiene per altro al genere soft e non a quello pornografico hard-core.
La morale cattolica da sempre condanna la pornografia, considerata come un atto che lede gravemente la dignità della persona umana degradandola da fine a oggetto.

Ecco come si esprime al riguardo il Catechismo della Chiesa Cattolica:
« La pornografia consiste nel sottrarre all'intimità dei partner gli atti sessuali, reali o simulati, per esibirli deliberatamente a terze persone. Offende la castità perché snatura l'atto coniugale, dono intimo degli sposi l'uno all'altro. Lede gravemente la dignità di coloro che vi si prestano (attori, commercianti, pubblico), poiché l'uno diventa per l'altro l'oggetto di un piacere rudimentale e di un illecito guadagno. Immerge gli uni e gli altri nell'illusione di un mondo irreale. È una colpa grave. Le autorità civili devono impedire la produzione e la diffusione di materiali pornografici »

(Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2354)
MA FATEMI IL PIACERE SESSUOFOBI NON BISOGNA AVERE PAURA DELLA PORNOGRAFIA MA BISOGNA AVERE PAURA DI CHI NON FA VIVERE LA PROPRIA SESSUALITÀ' LIBERAMENTE , CERTO I MINORI E CHI NON è ACCONSENZIENTE NON VANNO TOCCATI

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23 giugno, 2008

Altri Olocausti parte 8 ( La vita nel lager )



...Tutti i lager dovevano occuparsi dell'educazione dei detenuti. In ogni campo esisteva una sezione speciale : il KVČ (Settore di educazione culturale). Qui si tenevano conferenze, era possibile ascoltare la radio o leggere il giornale, qui gli stessi detenuti organizzavano spettacoli teatrali e concerti, ovviamente sotto lo stretto controllo della direzione del campo. Nel KVČ si preparavano tutti i materiali di propaganda e agitazione politica, manifesti, cartelloni, gazzettini ecc. Per gli ex-artisti, attori, giornalisti e scrittori questa occupazione costituiva l'unico mezzo di sopravvivenza, l'unico modo per evitare i lavori più pesanti del campo. I detenuti che lavoravano presso il KVČ ricevevano un vitto migliore e le regole per loro erano meno severe che per gli altri detenuti.

Negli anni '20-inizio anni '30 il lavoro educativo e culturale era assai sviluppato: nei lager si pubblicavano giornali e riviste, esistevano brigate stabili per la propaganda politico-culturale e per gli spettacoli, che giravano in turno i vari penitenziari. Dal 1937 questa attività cominciò a venir meno.


I lager smisero di essere luoghi di rieducazione e divennero luoghi di sterminio. Una ripresa del teatro nei lager si registrò dopo la guerra, quando i direttori dei campi cominciarono a considerare le compagnie teatrali e i cori di detenuti come fiori all'occhiello della propria attività. Avevano quindi un atteggiamento analogo a quello dei nobili russi, con i loro teatri privati nei quali si esibivano servi della gleba. I teatri più famosi nel mondo dei lager furono a Vorkuta e a Magadan.

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18 giugno, 2008

COLONIA DIGNIDAD ( parte 3 )




This article is licensed under the GNU Free Documentation License. It uses material from the Wikipedia Italian, Spanish and English versions of the article "Colonia Dignidad".

...Nel 2005, Gisela Seewald, una tedesca che si era unita a Colonia Dignidad nel 1963, confessò al giudice Jorge Zepeda di aver eseguito trattamenti psichiatrici su bambini, e questo perché Schafer sosteneva che si trattava di bimbi posseduti.
Il quadro che emerge è dunque quello di una colonia atta a svolgere attività ed esperimenti di matrice fascista che sembrano proseguire quelli compiuti dal nazismo durante la dittatura Hitleriana. Aspetto che apparirebbe suffragato da una ulteriore accusa mossa contro Schafer, quella di essere coinvolto nella sparizione, avvenuta nel 1985, di Boris Weisfeiler, un professore di matematica Ebreo di origine Russa.
Tra Giugno e Luglio del 2005, la polizia Cilena rinvenne due casse d'armi di cui la prima all'interno stesso della colonia, e costituita da fucili e pistole automatici, lanciarazzi a spalla, ed un considerevole numero di munizioni. Gli investigatori parlarono del più grande arsenale mai trovato in possesso di mani private di tutta la storia del Cile. La seconda, all'esterno di un ristorante condotto dalla colonia, e in cui furono rinvenuti lanciarazzi e granate.


Attualmente, la colonia non ha smesso d'esistere, ma ha cambiato nome, ed i suoi nuovi leader assicurano che i vecchi tempi sono ormai alle spalle.
Nell'Aprile del 2006, ex membri della colonia si sono prodotti in un atto di pubblica contrizione, chiedendo perdono per 40 anni di abusi sessuali e violazioni dei Diritti Umani. In una lettera a tutta pagina pubblicata dal quotidiano cileno El Mercurio, adducendo a scusante che sarebbero stati dominati, mente e corpo, dal carismatico ex leader Paul Schafer...

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16 giugno, 2008

ECCO UNO DEI VERI PROBLEMI D'ITALIA . ALTRO CHE GLI STRANIERI! Cesare Geronzi ( parte 5 )



...Nonostante gli incidenti di percorso, la Banca di Roma ha continuato ad espandersi. Si è accollata banche con i conti disastrati come la Mediterranea o la Sicilcassa, insieme al Banco di Sicilia, e nel 1995 ha soffiato a Giovanni Bazoli la Banca nazionale dell’agricoltura. La Bna è stata acquistata dal conte andreottiano Giovanni Auletta di Armenise per circa 500 miliardi di lire. Tutte queste mosse hanno avuto l‚avallo di un altro esponente di spicco del primo cerchio geronziano, il governatore della Banca d’Italia.
Antonio Fazio la parità se l’è guadagnata col tempo. Quando negli anni Settanta Geronzi lavorava All’istituto centrale come capo del servizio esteri e Fazio era responsabile dell‚ufficio studi, il ruolo esecutivo passava per le mani di Geronzi e a Fazio spettava il ruolo prestigioso del secchione, un po‚ in seconda fila. Di gente più brillante di lui in Bankitalia ce n’era, a cominciare da un altro andreottiano, Lamberto Dini. Troppo brillante, forse, il Dini, troppo vicino a una massoneria perdente. Sconfitto lui, Fazio ha incominciato a tessere la tela che lo ha portato ad emanciparsi da Geronzi.
Sul perché i due abbiano rotto nel 2004, esistono congetture di ogni tipo. Quella più corrente parla della gelosia provata da Geronzi verso il nuovo pupillo di Fazio, Gianpiero Fiorani. È anche l’ipotesi meno realistica. Per un uomo del potere e della freddezza di Geronzi, Fiorani era semplicemente, ed è tuttora, il signor nessuno. Il duello è stato al vertice, fra lui e il governatore.


Lo scontro è scoppiato quando Fazio ha vietato agli olandesi di realizzare il polo Capitalia-Antonveneta che avrebbe garantito a Geronzi un gruppo bancario radicato sull‚intero territorio nazionale, dagli sportelli siciliani alle agenzie in Cadore. Era il completamento logico dell‚espansione incominciata con l’acquisto di Bipop-Carire, un gruppo bancario pieno di rogne e molto meno appetibile di Antonveneta...

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12 giugno, 2008

Stupri di guerra . Parte 4



...È per questo che nell'immaginario popolare “marocchino” divenne sinonimo - e lo è rimasto ancora oggi - di ferocia bestiale e di violentatore recidivo e abituale. Dopo la “liberazione” di Roma, le truppe coloniali francesi, marocchini, algerini e senegalesi, si sarebbero macchiate di atrocità e violenze sessuali anche in Toscana, nel Senese e all'isola d'Elba. Dopo la caduta di Montecassino, su precisa autorizzazione del comando francese, ebbero a disposizione le donne d'ogni età dei villaggi italiani conquistati. Una indagine ministeriale posteriore accertò che le donne violentate raggiungevano complessivamente la cifra di 60.000. La magistratura militare francese avviò 160 procedimenti giudiziari che riguardavano 360 individui. Il tribunale francese emise alcune condanne a morte e ai lavori forzati. Una quindicina di marocchini erano stati colti sul fatto e fucilati sul posto. In complesso, lo stato francese fu reticente e non riconobbe la vastità dei casi denunciati dagli italiani.
Nelle piazze dei paesi ciociari, ad Ausonia e Esperia, sorgono le lapidi che ricordano le vittime della violenza selvaggia dei “marocchi”, come li chiamano da quelle parti. Ma nessuno ama parlarne. I testimoni, e insieme le vittime di quella tragedia, sono morti da tempo. Da quelle violenze non nacquero figli.


I marocchini erano affetti da gravi malattie veneree che trasmisero alle donne e alle bambine violentate. Malattie che provocarono interruzioni e aborti spontanei nella maggioranza dei casi. Solo pochi bambini meticci sopravvissero e le madri li allevarono amorevolmente rinunciando a sposarsi. Ma parecchie donne, specie le più giovani, non ressero alla vergogna e abbandonarono il paese per trasferirsi in città dove sarebbe stato più facile dimenticare e farsi dimenticare...

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10 giugno, 2008

Saharawi: il popolo, la storia



Il Sahara Occidentale è un territorio di circa 266000 Kmq che si affaccia sull’Atlantico per un migliaio di chilometri, confina con il Marocco, l’Algeria e la Mauritania. E' in gran parte desertico, ma ricchissimo di risorse minerarie (soprattutto fosfati). Le coste sono pescosissime. I suoi confini sono convenzionali, poiché seguono in parte l'andamento dei paralleli e dei meridiani, tracciati dalle diplomazie europee in seguito alle decisioni della Conferenza di Berlino del 1884/85. Per molto tempo le popolazioni che nomadizzavano nel territorio ignorarono questi confini artificiali ma, a partire dagli inizi di questo secolo, sono diventati oggetto di un'attenta sorveglianza da parte della polizia coloniale. Le frontiere divennero allora ben reali per quelle popolazioni ma ancora oggi, sono oggetto di contenzioso, per le particolare vicende legate alla decolonizzazione della regione. La popolazione appartiene al complesso delle tribù Saharawi. Organizzate da secoli in modo autonomo, con forme proprie di lingua, cultura e organizzazione sociale, nomadi fino a tempi recenti. Prima dell'arrivo degli spagnoli le tribù erano numerose, 40 secondo la tradizione riunite in una confederazione.
Verso la fine del periodo coloniale, il popolo Saharawi appariva già largamente sedentarizzato e urbanizzato, ma sempre attaccato alle proprie tradizioni.
L’origine delle tribù Saharawi si può ricondurre all’immigrazione degli arabi Maquil, provenienti dallo Yemen.
Un lento processo di fusioni ha dato origine alle tribù di cui ancora oggi i Saharawi conservano la memoria e a cui fanno risalire la propria origine.


L'arabizzazione, molto intensa in alcune tribù, ha lasciato una traccia profonda nella lingua hassaniya, comune a tutte, molto vicina all’arabo classico.
La religione è l'Islam sunnita, come nella maggior parte del Maghreb. L'organizzazione sociale era basata su un consiglio (Consiglio dei quaranta)che riuniva periodicamente i capi delle tribù per prendere collegialmente decisioni che riguardavano gli interessi della comunità. Tale struttura ugualitaria è stata spesso indicata come riferimento tradizionale della democrazia Saharawi...

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07 giugno, 2008

CRISTIANESIMO E IDEOLOGIA DELLA SCHIAVITU’!

L’ideologia con cui i missionari cristiani hanno distrutto l’Africa.

L’ideologia con cui i cristiani intendono distruggere la Costituzione della Repubblica Italiana .


Il cristianesimo è ideologia dello schiavismo. Il cristianesimo è portatore di quella schiavitù che non è manifestazione delle condizioni economiche della società civile, ma è manifestazione del volere del dio padrone dei cristiani. E’ manifestazione della volontà dei cristiani di imporre il dio padrone alla società degli uomini.



Se nei libri sacri possiamo leggere come il dio dei cristiani ordini la schiavitù e la regolamenti in funzione dell’imposizione della sottomissione dello schiavo (gli stessi familiari del padrone sono suoi schiavi, Numeri, Esodo, Deuteronomio), Gesù stesso si compiace della sottomissione schiavista a sé stesso compiacendosi di torturare lo schiavo che non si mette in ginocchio davanti a lui. Gesù si compiace di torturare chi non si mette in ginocchio con tutto il suo cuore e con tutta la sua anima. Il Gesù dei vangeli è un feroce schiavista. In Matteo 22, Gesù, nel suo delirio di onnipotenza, immagina di sterminare coloro che non si sottomettono a lui (Gesù si identifica con il re, il padrone!): “Allora il re, pieno d’ira, mandò le sue milizie, fece sterminare quegli omicidi e bruciò la loro città.” Matteo 22, 7 E ancora, dice Gesù di chi non si sottomette a lui per bocca di un ipotetico re: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nel buio; ivi vi sarà pianto e stridor di denti. Poiché molti sono i chiamati ma pochi gli eletti.” Matteo 22, 13-14
Il cristianesimo nasce come una religione che esalta nei dogmi religiosi la schiavitù in maniera così assoluta come mai prima di allora fu concepita la schiavitù. Non si può assolutamente confrontare la schiavitù delle antiche popolazioni precristiane con la schiavitù introdotta dal cristianesimo, non solo per il carattere razzista sul quale il cristianesimo insisteva, ma essenzialmente sul carattere morale ed emotivo in cui il cristianesimo calava la schiavitù nelle persone. Le persone dovevano essere schiave, con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima e venivano indotte alla schiavitù non solo con la manipolazione mentale dei bambini, ma con una violenza che la storia dell’umanità non ha mai visto prima.

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05 giugno, 2008

Droghe e sostanze stupefacenti . Cocaina Che cos'è



La cocaina è un alcaloide che si trova prevalentemente nelle foglie dell'arbusto di Erythroxylum Coca, una pianta coltivata da secoli in Perù e Bolivia e che ancora oggi rappresenta un elemento fondamentale della vita quotidiana di quelle popolazioni: le foglie di coca, una volta masticate, fungono da blando stimolante, alleviano la stanchezza e rendono meno faticoso il lavoro, combattono il mal di montagna, leniscono i morsi della fame e contengono vitamine, calcio, ferro, fosforo ed oligoelementi.
Nel mercato illecito, la cocaina si può trovare sotto forma di polvere bianca dal sapore amaro (in genere viene inalata o iniettata), cristalli, scaglie o tavolette (bianche o marronastre, si tratta della cocaina che in genere viene fumata).
Dopo la raffinazione chimica la cocaina (cloridrato di cocaina) viene quasi sempre tagliata e miscelata con altre sostanze.
Effetti farmacologici .
La cocaina agisce con svariati meccanismi d'azione che sono responsabili dei suoi molteplici effetti.
Agisce da anestetico locale ad alta efficacia e tossicità, in quanto esercita la sua azione a livello della membrana cellulare, rallentando sia la generazione che la conduzione dell'impulso nervoso.
La cocaina, inoltre, causa un potenziamento delle risposte eccitatorie ed inibitorie legate ad un aumento della concentrazione dei neurotrasmettitori simpatici (serotonina, dopamina, noradrenalina, adrenalina) a livello dei propri recettori; ciò causa a livello periferico tutta una serie di effetti che possono essere così riassunti: aumento della forza di contrazione e della frequenza cardiaca, aumento della pressione arteriosa, vasocostrizione, rilassamento della muscolatura liscia (bronchiale, uterina, intestinale, vescicale), contrazione a livello muscolare, iperglicemia, inibizione della sintesi di insulina, lipolisi, midriasi.



In ultimo, la cocaina è un potente stimolante del sistema nervoso centrale che può provocare euforia, agitazione, eccitazione, tremori, movimenti convulsivi che, al termine dell'effetto prodotto dall'assunzione della sostanza, lasciano il posto ad ansia, irritabilità, aggressività, depressione e ad altre sensazioni sgradevoli...

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02 giugno, 2008

Ozzy Osbourne parte 5



...Nel febbraio del 1982, Ozzy si recò in Texas per visitare l'Alamo, una piccola missione di costruzione spagnola nei pressi di San Antonio (U.S.A.). Dopo essersi ubriacato nella sua stanza d'albergo, Ozzy uscì fuori vestito da donna per scattare qualche foto. Allora sentì il bisogno di urinare e lo fece contro un pezzo di muro diroccato, ma si accorse più tardi che esso era un pezzo dell'Alamo . Venne così arrestato per aver urinato sull'Alamo e non gli verrà permesso di suonare ancora a San Antonio (bando che cadrà in prescrizione solamente nel 1992 quando tornerà a suonarci dopo aver donato 10.000$ ai responsabili della manutenzione dell'Alamo).
Alcune persone sostengono che i messaggi subliminali a sfondo satanico si trovano anche in altri brani di Osbourne. Nella canzone Believer si ascolta la frase "Watching the time go and feeling belief grow/ Rise above the obstacles", ma riprodotta al contrario, sempre secondo la tesi "subliminale" si ascolterebbe la frase "Won’t you live?


Believe me, for now suit yourself" ("Vuoi vivere? Credimi, per ora fai ciò che ti piace") che ricorda il motto dell'occultista Aleister Crowley "Fai ciò che ti piace".
Un altro messaggio subliminale si troverebbe in Bloodbath in Paradise ove se ascoltato al contrario l'inizio della canzone si ascolterebbe la frase "Your mother sells welts in hell", frase che compare nella versione americana del film L'esorcista la cui traduzione italiana significa "Tua madre succhia cazzi all'inferno"...

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